Per saperne di più

Le informazioni presenti in OpenCivitas sono state rilevate attraverso questionari inviati agli enti e integrate con i dati provenienti da fonti ufficiali (Ministero dell’Interno, ISTAT, MIUR, Agenzia del Territorio, etc.).

In questo modo è stata costruita una nuova banca dati che ha consentito l’analisi dettagliata degli output, degli input, delle modalità di gestione e delle scelte organizzative adottate nel processo di produzione dei servizi da parte dei governi locali.

 

 

Cosa sono i fabbisogni standard?

I fabbisogni standard misurano il fabbisogno finanziario di un ente in base alle caratteristiche territoriali e agli aspetti socio-demografici della popolazione residente. 

Per i comuni è un coefficiente di riparto che, posto pari a 1 il fabbisogno complessivo di uno specifico servizio, esprime la quota di pertinenza di ogni ente

Per gli Enti di area vasta i fabbisogni standard sono degli indici di fabbisogno finanziario espressi in valore monetario

Cos’è la spesa storica?

La spesa storica è l’ammontare effettivamente speso dal comune in un anno per l’offerta di servizi ai cittadini ricalcolato con l’ausilio delle informazioni raccolte attraverso i questionari. 

Per il comparto comunale la spesa storica non comprende la contribuzione degli utenti e degli interessi passivi. 

Per il comparto degli Enti di area vasta la spesa storica tiene conto delle quote fondamentali di spesa eventualmente contabilizzate in altre missioni e comprensive delle spese del personale al netto delle spese per calamità naturali e debiti fuori bilancio. Per l’identificazione della spesa storica dell’Amministrazione sono stati inoltre esclusi i contributi al risanamento della finanza pubblica per incapienza del fondo sperimentale di riequilibrio e ai sensi dell’art. 1 Legge 190/2014, co. 418. 

Cosa è la spesa standard dei comuni? 

La spesa standard del singolo ente corrisponde all’ammontare di spesa corrente ottenuto moltiplicando la spesa storica corrente complessiva di tutti gli enti per il coefficiente di riparto del fabbisogno standard del singolo ente. 

Come è calcolata la spesa standard complessiva dei comuni? 

La spesa standard complessiva è calcolata aggregando i coefficienti di riparto dei singoli servizi secondo la procedura prevista dalla CTFS (Commissione Tecnica Fabbisogni Standard) e non corrisponde alla somma delle spese standard di ogni servizio. 

Come è calcolato il fabbisogno standard complessivo degli Enti di area vasta? 

Negli Enti di area vasta il fabbisogno standard complessivo corrisponde alla somma del fabbisogno standard di ogni servizio.

Cosa sono i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP)? 

I LEP sono indicatori riferiti al godimento dei diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti, sul territorio nazionale, con la funzione di tutelare l’unità economica e la coesione sociale, rimuovere gli squilibri economici e sociali e fornire indicazioni programmatiche cui le regioni e gli enti locali devono attenersi, nella redazione dei loro bilanci e nello svolgimento delle funzioni loro attribuite. La loro determinazione è di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, i cui principi si traducono essenzialmente nel diritto di tutti i cittadini all’assistenza sanitaria e sociale, all’istruzione, alle prestazioni previdenziali per i lavoratori ecc. 

Cosa sono gli Obiettivi di Servizio (OS)? 

Gli obiettivi di servizio rappresentano una sorta di livello minimo virtuale del servizio per tutti i comuni e in questo senso vanno intesi come tappe di avvicinamento ai LEP. 

Come aggiorniamo le informazioni?

La correzione degli errori e le modifiche richieste dagli enti locali avvengono con cadenza periodica con il supporto della documentazione fornita dagli enti stessi. Dal 2015 ad oggi la banca dati dei fabbisogni standard è stata aggiornata attraverso le informazioni richieste somministrando cinque questionari che hanno contribuito a costruire una base dati pluriennale comprendente le seguenti annualità di riferimento: 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019.  I dati relativi all’annualità 2019 sono stati aggiornati attraverso il questionario FC60U. Per gli Enti di area vasta l’aggiornamento della base dati all’annualità 2018 è avvenuto nel corso del 2020 con il questionario FP20U. 

 

Quali sono i servizi comunali analizzati?

I servizi dei comuni per i quali è stato calcolato il fabbisogno standard sono: le funzioni di amministrazione generale, la viabilità e il territorio, il trasporto pubblico locale, la gestione dei rifiuti, i servizi sociali e gli asili nido, la polizia locale e, infine, l'istruzione pubblica. 

La funzione relativa al Trasporto Pubblico locale non è stata inserita in OpenCivitas in quanto la spesa storica di riferimento non risulta ancora calcolabile in modo omogeneo per i comuni italiani che erogano questo servizio. 

Quali sono le funzioni di area vasta analizzate? 

Le funzioni presenti in OpenCivitas Enti di area vasta sono:  

  • Amministrazione 
  • Territorio  
  • Ambiente  
  • Istruzione  
  • Trasporti  
  • Polizia provinciale  
  • Stazione unica appaltante  
  • Pari opportunità  
  • Funzioni esclusive Città metropolitane  
  • Funzioni esclusive Province montane 

I dati sono sempre confrontabili?

A partire dall’annualità relativa al 2017 sono state introdotte innovazioni metodologiche che hanno riguardato dapprima il Settore sociale, la Viabilità e Territorio e il Servizio smaltimento rifiuti, il servizio Asili nido e, infine, le funzioni di Istruzione pubblica. Pertanto, dall'anno in cui è stato effettuato il cambio metodologico i risultati di tali funzioni e dell’aggregato totale non sono confrontabili con le annualità precedenti.  

Per maggiori dettagli si possono consultare  il documento “Le metodologie dei FaS: annualità confrontabili

e le note metodologiche: 

Aggiornamento e revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2021   

Aggiornamento e revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2022 

Aggiornamento e revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2023. 

 

Le elaborazioni relative agli Enti di area vasta sono confrontabili? 

Le elaborazioni relative all’annualità 2018 non sono confrontabili con le annualità precedenti a seguito del cambio metodologico sottostante la determinazione dei fabbisogni standard approvato dalla CTFS il 2 novembre 2021. Inoltre, per l’annualità 2018 le funzioni relative a Stazione unica appaltante, Pari opportunità, funzioni Esclusive Città metropolitane, funzioni Esclusive Prov. montane non risultano attivate per diversi enti. 

Perché nei comuni confrontiamo la spesa standard con la spesa storica?

Per consentire ai cittadini di valutare il livello della spesa storica di ogni servizio offerto dal proprio ente. La differenza espressa in euro è positiva quando la spesa storica è più alta della spesa standard, negativa quando la spesa standard è più alta della spesa storica.

Perché negli Enti di area vasta confrontiamo il fabbisogno standard con la spesa storica? 

Per consentire ai cittadini di valutare il livello della spesa storica di ogni servizio offerto dal proprio ente. La differenza espressa in euro è positiva quando la spesa storica è più alta del fabbisogno standard, negativa quando il fabbisogno standard è più alto della spesa storica. 

Cosa significa quando un comune ha una spesa storica superiore alla spesa standard?

Un ammontare di spesa storica superiore alla spesa standard indica che la spesa sostenuta da un ente locale è maggiore della spesa media dei comuni della stessa fascia di popolazione.

E’ possibile valutare l’efficienza di un ente sulla base della differenza tra spesa storica e spesa standard?

La differenza tra spesa standard e spesa storica non è sufficiente a valutare l’efficienza di un ente. Una spesa standard diversa dalla spesa storica è il risultato sia dell’efficienza con cui i servizi locali vengono erogati, sia della qualità e della quantità dei servizi offerti.

Cos’è il livello di servizio standard?

Il livello standard dei servizi di ogni comune è la quantità di servizi mediamente offerta dagli enti con caratteristiche simili in relazione a ciascuna funzione.

Cosa significa se un ente locale offre una quantità di servizi superiore allo standard?

Una quantità di servizi superiore allo standard indica che il comune offre più servizi rispetto a quanto mediamente forniscono gli enti della stessa fascia di popolazione.

Cosa sono i Livelli dei servizi erogati?

I Livelli dei servizi erogati misurano i servizi offerti da un comune rispetto alla media dei comuni della stessa fascia di popolazione.

Cosa sono i fattori di carico? 

I fattori di carico fanno riferimento a componenti esogene non direttamente riconducibili alle scelte discrezionali dei governi locali, ma direttamente collegate alla domanda espressa da altre Amministrazioni di livello superiore e da altri soggetti esterni all’Ente Locale.

Cosa sono le variabili determinanti?

Le determinanti della spesa standard per i comuni misurano, per ogni ente, il peso esercitato dalle variabili utilizzate per la determinazione del fabbisogno complessivo e dei singoli servizi. Questi indicatori evidenziano, quindi, quali sono le caratteristiche dell’ente che in via preponderante generano il suo fabbisogno standard.   

Per gli Enti di area vasta, le determinanti dei fabbisogni standard misurano, per ogni ente, il peso esercitato dalle variabili utilizzate per la determinazione del fabbisogno complessivo e dei singoli servizi. Questi indicatori evidenziano, quindi, quali sono le caratteristiche dell’ente che in via preponderante generano il suo fabbisogno standard. In totale concorrono alla determinazione dei fabbisogni standard 28 variabili. 

Cosa è il Fondo di Solidarietà Comunale (FSC)? 

Il Fondo di solidarietà comunale (FSC) è stato istituito con la legge di stabilità n. 228/2012 ed inizia a trovare applicazione nel 2015. È un fondo perequativo attraverso il quale vengono erogati agli enti locali i fabbisogni e la capacità fiscale. È uno strumento per poter realizzare il superamento della spesa storica e l’attuazione dei trasferimenti perequativi basati su criteri standardizzati.  

Quando entrerà a regime il FSC? 

Il raggiungimento del 100% della perequazione era previsto nell'anno 2021, con l'assegnazione di quote via via crescenti del Fondo. La legge di stabilità per il 2019 e il successivo D.L. n. 124/2019 ne hanno però posticipato il termine ultimo al 2030, stabilendo un incremento costante, pari al 5 per cento annuo, della quota del Fondo da distribuire tra i comuni. 

Come sono ripartiti i fondi del comparto Enti di area vasta?  

Il comma 783 dell’articolo 1 della legge n. 178 del 2020 prevede che “A decorrere dall'anno 2022, i contributi e i fondi di parte corrente attribuiti alle province e alle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario confluiscono in due specifici fondi da ripartire tenendo progressivamente conto della differenza tra i fabbisogni standard e le capacità fiscali”. 

Nonostante l’istituzione di due fondi distinti, uno per le province e l’altro per le città metropolitane, il meccanismo di funzionamento di entrambi è il medesimo e permette una graduale transizione verso una distribuzione basata sui fabbisogni standard e capacità fiscali. La progressione della perequazione è coordinata con l’incremento delle risorse verticali così come stabilito dal comma 785-bis dell’articolo 1 della legge n. 178 del 2020.  

Il meccanismo di funzionamento si basa su due tipi di riparto: 

  • la redistribuzione orizzontale del contributo netto alla finanza pubblica in base ai fabbisogni standard e capacità fiscale  
  • la distribuzione del contributo verticale in base ai soli fabbisogni standard